A PROPOSITO DI “GRINDHOUSE” E “PLANET TERROR”

Qualche giorno fa, dopo un attesa durata un’eternità, sono riuscito a trovare il tempo per vedere “Planet Terror”. Forse a qualcuno di voi il titolo suonerà familiare. Trattasi di un film di Rodriguez che originariamente era stato pensato per essere distribuito assieme a “Death Proof” di Tarantino in quel divertito esperimento chiamato “Grindhouse”, salvo poi aver subito sorte diversa dal film di Quentin. Già perché l’episodio di Rodriguez è stato direttamente immesso sul mercato dell’home-video senza il tradizionale lancio nelle sale. Questo ha natu ralmente influito su tutta una serie di giudizi (e pregiudizi) che hanno accompagnato non solo l’uscita del film ma anche la sua ricezione presso il pubblico. Molti lo hanno bollato come un patetico polpettone splatter pieno di battute demenziali e dall’intreccio banale e già sfruttato, altri si sono limitati all’appellativo di “americanata”. Senza voler assurgere al ruolo di salvatore della patria tenterò di descrivere in cosa consiste l’originalità del film di Rodriguez (e parallelamente quello di Tarantino). Ciò che pochi tengono in considerazione sta nel fatto che i film fanno parte di uno spettacolo unico e che hanno senso solo all’interno di esso: la scelta di dividerli (contrariamente a quanto avvenuto altrove) risponde naturalmente alla “ricezione” del pubblico non anglofone. Qualcuno potrà parlare di declino di due autori che solo poco tempo prima ci avevano regalato film quali “Kill Bill” o “Sin City”. Grindhouse nell’insieme dei due film appare a mio avviso invece come una delle trovate più esaltanti che potessero mai essere concepite: la sua vitalità e la sua originalità sta nell’aver tentato di calare lo spettatore all’interno delle atmosfere degli “spettacoli doppi” e dei film di serie B che avevano contraddistinto il consumo di cinema americano negli anni ’70. Quello che Rodriguez e Tarantino hanno realizzato è un sintomatico amarcord che guarda con nostalgia al cinema exploitation anni ’70 e alla tradizione (decisamente anglosassone) degli spettacoli doppi. Per questo si è cercato di preservare un certo spirito originario, in direzione di un cinema artigianale e ricco di azione che ai profani potrà apparire come ridicolo e insignificante. Di qui dunque la scelta di realizzare anche dei “fake trailer” da inserire tra un episodio e l’altro (in Italia è uscito solo quello di Machete che precede il film di Rodriguez) e di confezionare i film con tutta una gamma di effetti visivi che vorrebbero intenzionalmente far apparire usurata la pellicola. La grandezza di Grindhouse sta dunque nella fedeltà con cui si è cercato di riprodurre un fenomeno ormai dimenticato…l’originalità sta nell’ evento spettacolo inteso nella sua totalità e non può limitarsi solo ai film…sta nell’aver riscoperto l’essenza di questo culto laico che ormai sembrava essere tramontato…la visione cinematografica a 360°. Siete ancora del parere che si tratti di una boiata?

3 commenti

  1.  
    Finora ho visto quello di Tarantino (che mi è piacuto, certo è un film "minore" rispetto ai 2  "Kill Bill" ma pur sempre un signor film ), "Plantet terror" lo devo ancora vedere. Io non ho mai amato particolarmente Rodriguez ("Spy Kids" -.-, mentre "Sin City" lo salvo appena appena, "dal tramonto all\’alba" non l\’ho ancora visto).
    Comunque mi farò presto una bella maratona (fra qualche settimana Sky trasmetterà non-stop i due film) …proprio come si faceva negli anni \’70.. ^^

  2. Brava Silviuzza ;)…fidati…vale la pena di vedere anke Planet Terror. E\’ terribilmente ironico e a suo modo geniale…Non te ne pentirai.

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